lunedì, Aprile 28, 2025
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PIANO STRUTTURALE: FACCIAMO CHIAREZZA

Il Comune di Santa Maria a Monte non ha ancora il PIANO STRUTTURALE.

Le ultime due Giunte hanno lasciato scadere anche le proroghe concesse dalla Regione Toscana.

Questo colpevole ritardo sta provocando il blocco di tutte le attività edilizie (fatta eccezione per le manutenzioni) con un enorme danno economico per le imprese e i cittadini.

Questi ultimi sono doppiamente penalizzati perché l’Amministrazione Comunale, non potendo contare sulle entrate degli oneri di urbanizzazione, per far quadrare il bilancio ha aumentato le tariffe di tutti i servizi.

Siamo consapevoli dell’urgenza di dotare il Comune di questo fondamentale strumento urbanistico ma la superficialità con cui è stato aperto il percorso previsto dalla normativa per arrivare alla sua approvazione fa sinceramente cascare le braccia.

È lo strumento di pianificazione territoriale che definisce le scelte strategiche di lungo periodo riguardanti l’ambiente, il paesaggio, le infrastrutture, la salute, l’istruzione e l’organizzazione dei centri abitati e delle aree produttive.

La redazione del Piano Strutturale non è solo un percorso tecnico e amministrativo ma riguarda tutta la cittadinanza, perché le indicazioni che verranno elaborate in questa fase determineranno il futuro sviluppo del territorio e la qualità della vita di tutti.

Per questo motivo i Comuni sono tenuti a promuovere un percorso di coinvolgimento rivolto a residenti, lavoratori, associazioni di stampo ambientale, culturale o sportivo, bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani.

Per questa finalità la legge impone un PERCORSO PARTECIPATIVO con il coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interesse di una comunità.

Il percorso partecipativo deve essere preceduto da una campagna informativa su cosa è un piano strutturale, l’importanza per la sua stesura dei contributi provenienti dai cittadini, la possibilità di visionare la documentazione tecnica e gli allegati grafici, la conoscenza delle linee di indirizzo politico che l’amministrazione intende seguire.

Non a caso la legge prevede la nomina di un GARANTE DELL’INFORMAZIONE E DELLA PARTECIPAZIONE che ha il compito di garantire la massima diffusione delle informazioni e la possibilità dei cittadini ad esercitare a pieno questo loro diritto/dovere.

Santa Maria a Monte si deve dotare subito del Piano Strutturale perché questa situazione sta penalizzando fortemente il territorio e ipoteca la tenuta e lo sviluppo di tutte le attività economiche, sociali e produttive del futuro.

Ma proprio per la sua importanza le cose devono essere fatte con serietà e competenza.

Serietà e competenza che evidentemente mancano a questa Amministrazione, a giudicare dalla risposta piccata data dalla sindaca ad una richiesta della consigliera comunale Elisa Eugeni di indire un nuovo incontro con i cittadini di San Donato, andato deserto per una cattiva comunicazione dello spostamento della data.

La Sindaca dovrebbe sapere, e se non lo sa glielo spieghiamo noi, che per la stesura di un piano strutturale gli incontri con i cittadini non sono una formalità burocratica né una sua gentile concessione, ma un obbligo di legge.

Suo dovere istituzionale sarebbe quello di far conoscere tempestivamente ai cittadini che amministra, cosa è un piano strutturale e cosa sono chiamati a fare per costruirlo. Se non lo sa se lo faccia spiegare o deleghi qualcuno a farlo.

Sempre suo dovere sarebbe quello permettere la massima informazione sulle linee guida della sua proposta e mettere a disposizione gli elaborati tecnici e grafici pubblicandoli sul sito istituzionali del Comune, in modo che i cittadini possano agevolmente prenderne visione.

Per assicurare la massima partecipazione alle assemblee, le stesse dovrebbero essere indette in orari accessibili alla maggior parte dei cittadini, non alle 18,00.

Se per qualsiasi ragione una riunione salta, deve esserne data tempestiva informazione alla popolazione attraverso la comunicazione sui canali istituzionali e, possibilmente va posticipata per permettere una seconda opportunità a chi non è stato raggiunto dall’informazione, non anticipata.

Nel caso specifico di San Donato, dove l’assemblea è andata deserta, è evidente che c’è stato un difetto di comunicazione. Chiedere una nuova convocazione, come ha fatto la consigliera Eugeni, non è reato di lesa maestà.

Vogliamo sperare che la Giunta non consideri iniziato e concluso il percorso partecipativo con queste riunioni di frazione mal organizzate, perché sarebbe una palese violazione dello spirito della legge.

Sarà pertanto nostra cura chiedere formalmente al Garante dell’informazione e della partecipazione di adoperarsi affinché i prossimi incontri siano preparati in modo più rispettoso dei cittadini, in orari accessibili a tutti, previa la possibilità di poter prima consultare agevolmente tutta la documentazione disponibile.